Etica, politica, responsabilità per la vita
di Franco Manti
novembre 2012
Fuori collana
linea editoriale Ricerca
area tematica Umanistica
area disciplinare Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche
350 pagine
ISBN 978 -88-97752-13-4 | € 26,00
Per acquistare il libro
Il libro
Il termine bíos richiama, insieme, la vita nelle sue varie forme, anche non umane, e la nostra biografia. Pόlis evoca la città con le sue relazioni sociali e le sue forme di governo. Bíos e pόlis assumono, oggi, una dimensione sempre più ampia di fronte alle sfide e ai dilemmi morali posti dalle scienze della vita e ai problemi di governo planetario indotti da fenomeni come l’emergenza ecologica e la globalizzazione. In questo contesto, la decisione politica riguarda sempre più profondamente questioni che attengono alle nostre vite, a quelle delle generazioni future, alla stessa sopravvivenza della nostra specie. L’Autore, a partire da tre fatti, il pluralismo, l’eterogeneità della morale e l’impossibilità di eliminare una certa quota di dissenso ragionevole, propone una critica del monismo etico che ha caratterizzato le teorie morali quali il kantismo e l’utilitarismo, nelle loro varie forme, e sviluppa l’idea di competenza etica. L’essere eticamente competenti comporta, anche, comprendere la specificità della decisione politica rispetto a quella morale, poiché la prima richiede che, nel rispetto del pluralismo e delle libertà individuali, nessuno decida e legiferi sulla base di tutta la verità di cui si ritiene in possesso. Egli individua, pertanto, nel principio deontologico di neutralità politica rispetto alle concezioni controverse della vita buona il riferimento atto a orientare e giustificare le decisioni politiche. Tale principio risulta tanto più fondamentale nelle decisioni politiche concernenti il bíos. Dopo aver discusso le principali teorie concernenti la biopolitica, l’Autore ne propone una definizione originale che, pur riconducendola al più ampio dominio della decisione politica in generale, ne individua la specificità nel suo mettere in questione lealtà morali profonde dei cittadini. Ne consegue l’esigenza dell’esercizio di una cittadinanza attiva, consapevole e responsabile all’interno dello sviluppo, su base planetaria, di una democrazia cognitiva e di nuove istituzioni e modalità di governance capaci di esprimere la ricchezza e la pluralità delle esperienze e delle “voci”. La seconda parte del volume affronta alcune questioni all’ordine del giorno nel dibattito bioetico quali la biocultura, le prospettive dell’ingegneria genetica, la clinical governance, le direttive anticipate di trattamento e l’alleanza terapeutica, l’obiezione di coscienza mostrando come le decisioni politiche in merito possano salvaguardare le libertà.
Scritto da
Franco Manti è ricercatore universitario confermato in Filosofia Morale. Svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia e insegna Etica Sociale ed Etica della Comunicazione presso la Scuola di Scienze Sociali dell’Università di Genova. Ha pubblicato numerosi saggi su temi di etica, bioetica, filosofia politica. Ha curato l’edizione dei volumi: La tolleranza e le sue ragioni (1997); Sfide morali di fine secolo (1999); I sentieri della ragione. Saggi sul pensiero di J. Locke (2007); Res publica (2009). È autore delle monografie: Bioetica e tolleranza (2000); Locke e il costituzionalismo. Etica politica governo civile (2004); Kultur, Zivilisation, Decivilization. L’immaginario sociale moderno di fronte alle sfide della globalizzazione (2008).