Il libro

A distanza di alcuni anni dalla sua introduzione, il Patto di Corresponsabilità Educativa, previsto dal DPR 21 novembre 2007 n. 235, appare un'occasione mancata. L'impostazione data dal Ministero dell'istruzione ha privilegiato la dimensione formale e disciplinare rispetto a quella etica, cosicchè, in pochi casi e sporadicamente, le scuole hanno interpretato in maniera originale e sviluppato, in relazione al contesto sociale e istituzionale nel quale operano, le pontenzialità presenti nell'idea stessa di corresponsabilità educativa. Gli autori del volume analizzano le ragioni per cui la deriva burocratica ha prevalso sul potenziale innovativo e, sulla base dell'esperienza di questi anni, indicano modalità e percorsi attraverso i quali rivalutare la funzione del Patto come strumento di responsabilità sociale nella e della scuola, nella consapevolezza che quest'ultima non è soltanto un luogo di divulgazione del sapere e di sviluppo delle competenze, ma una realtà in cui educazione e formazione dovrebbero essere orientate alla produzione di ben - essere in termini di qualità dell'essere delle persone, della loro capacità di dare forma a impegni, obiettivi, valori.

Curato da

Franco Manti insegna Etica Sociale ed Etica della Comunicazione presso l'Università di Genova. Ha pubblicato saggi su temi di etica, bioetica, filosofia politica e curato l'edizione dei volumi: "La tolleranza e le sue ragioni"(1997); "Sfide morali di fine secolo"(1999); "I sentieri della ragione"(2007); "Res publica"(2009). E' autore delle monografie: "Bioetica e tolleranza"(2000); "Locke e il costituzionalismo"(2004); "Kultur, Zivilisation, Decivilization "(2008); "Bios e polis"(2012).