Ricerca sociale ed emancipazione

Ricerca sociale ed emancipazione 
 
Ricerca sociale ed emancipazione   
Campi, posizionamenti e pratiche   

a cura di Vincenza Pellegrino e Monica Massari   
agosto 2021   
collana Immagin-azioni sociali   
serie RICERCA    
area tematica Scienze Sociali    
186 pagine  
e-ISBN (pdf) 978-88-3618-091-2 | open access  

Per accedere all'e-book (pdf)

Il libro

I volumi Scienze sociali ed emancipazione e Ricerca sociale ed emancipazione prendono avvio da un’attività di riflessione e confronto avviata nel corso degli ultimi anni sulla capacità delle scienze sociali di riuscire a stare in relazione significativa con i mondi, le questioni e gli attori di cui si compone la società e di essere in grado di elaborare un sapere critico che possa divenire strumento di interlocuzione e di intervento nei processi sociali. La questione non è di poco conto, dal momento che attiene alla possibilità delle scienze sociali di riuscire tuttora ad ispirare e/o attivare pratiche di resistenza rispetto ai processi di assoggettamento, alle forme di marginalizzazione e alle pratiche di sfruttamento ed esclusione prodotte dal sistema capitalista neoliberista.   
Sotto questo profilo, in diversi contesti, già da alcuni anni si fanno strada filoni di ricerca sociale critica che sembrano esprimere un rinnovato protagonismo. Negli Stati Uniti E.O. Wright ha proposto una scienza sociale ‘emancipativa’ espressamente rivolta a legittimare forme di critica al tardocapitalismo contemporaneo, per comprendere e dare visibilità a forme possibili di contro-organizzazione sociale, e generare così una conoscenza scientifica in grado di sfidare forme emergenti di sfruttamento. In America Latina si moltiplicano nelle università nuove ‘ecologie’ di saperi, cioè percorsi didattici e di ricerca in chiave radicalmente pluridisciplinare legati a istanze poste dai cittadini, secondo pratiche di interazione non dissimili dall’idea di ‘ricerca sociale democratica’ portata avanti a Mumbai da A. Appadurai. Ma anche in Europa, B. de Sousa Santos, L. Boltanski e molti altri provano a tradurre in futuro gli approcci della sociologia critica che caratterizzarono i decenni centrali del ’900 e che già indicavano nei pubblici plurali di cui si compone la società – più che nei circuiti ristretti dei colleghi – gli interlocutori privilegiati per la costruzione del disegno di ricerca e la gestione della vita sociale dei dati prodotti.   
Oggi tutto ciò avviene, però, con la marcata consapevolezza che occorra promuovere una nuova stagione di ‘risoggettivazione reciproca’ tra ricercatori e attori sociali che passi anche attraverso la capacità immergersi e lasciarsi interpellare dalla dimensione narrativa, esperienziale, esistenziale di processi sociali invisibili, turbolenti, scomodi, difficilmente accessibili, ma in qualche modo emblema profondo dell’attuale complessità.

Curato da

Vincenza Pellegrino è professoressa associata di sociologia dei processi culturali presso l’Università di Parma, dove insegna Politiche Sociali e Sociologia della Globalizzazione e, tra le altre cose, è delegata del rettore per il Polo Universitario Penitenziario di Parma. Dopo gli studi dottorali e post dottorali in antropologia sui temi delle migrazioni transnazionali tra Marsiglia (CNRS-Université de la Mediterranée) e Parigi (Fyssen Fondation), è rientrata in Italia, dove ha lavorato alla S.I.S.S.A. di Trieste nell’ambito della sociologia della scienza insegnando per diversi anni metodologia della ricerca sociale e all’Università di Udine. I suoi interessi di ricerca più recenti riguardano l’evoluzione dello stato sociale e il futuro come prodotto culturale.   

Monica Massari è professoressa associata presso l’Università degli Studi di Milano dove insegna Sociologia della memoria e Società globali. Dopo aver a lungo studiato i nessi tra globalizzazione e forme complesse di criminalità e i traffici internazionali, nel corso degli ultimi quindici anni si è dedicata allo studio delle forme di violenza criminale, alle migrazioni forzate attraverso il Mediterraneo, ai processi di costruzione sociale dell’alterità e alle nuove forme di razzismo e di discriminazione in Europa. I suoi interessi di ricerca sono attualmente orientati verso lo studio delle memorie traumatiche e dei processi di elaborazione nella sfera pubblica, con un’attenzione crescente verso l’utilizzo dei metodi biografici nella ricerca sociale.

Ultimo aggiornamento 11 Marzo 2024