Musei a Genova 1948-1962: intersezioni tra razionalismo e organicismo
di Marco Spesso e Gian Luca Porcile
novembre 2019
collana Critica e storia dell’architettura
linea editoriale Ricerca
area tematica Tecnologica , Umanistica
area disciplinare Ingegneria Civile ed Architettura
200 pagine
ISBN 978-88-94943-69-6 | € 20,00
e-ISBN (pdf) 978-88-94943-70-2 | open access
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Il libro
Il Museo di Arte Orientale “Edoardo Chiossone” a Genova, nonostante la sua indiscutibile eccellenza qualitativa, è una delle architetture meno conosciute e indagate tra quelle dell’Italia del secondo dopoguerra. Il presente volume, organizzato in due saggi e in un rilevamento fotografico a fini prettamente critici, intende ripercorrere le relazioni che (attraverso la personalità di Mario Labò, correlata all’attività di Franco Albini e di Caterina Marcenaro, oltre che grazie alla mediazione di Zevi) connettono direttamente l’opera sia all’ambito europeo (Gropius, Mies, Aalto e, per un certo verso, anche Le Corbusier) che a quello USA (specialmente Wright e Mumford). Il progetto del museo permette quindi di rivelare tutta la ricchezza del dibattito culturale genovese, ambito in cui la ricostruzione post-bellica condusse ad un breve ed effimero “miracolo economico”.
The Museum of Oriental Art “Edoardo Chiossone” in Genoa, despite its unquestionable qualitative excellence, is one of the less known and investigated architectures among those of post-World War II Italy. This book, organized in two essays and in a photographic survey for purely critical purposes, intends to retrace the relations that (through the personality of Mario Labò, correlated to the activity of Franco Albini and Caterina Marcenaro, as well as to the mediation of Zevi) directly connect the Museum to both European (Gropius, Mies, Aalto, and, to a certain extent, also Le Corbusier) and US context (especially Wright and Mumford). The museum thus allows to reveal all the richness of the Genoese cultural debate, an area in which the post-war reconstruction led to a brief and ephemeral “economic miracle”.
Scritto da
Marco Spesso Docente di ruolo di Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Genova, si è laureato e ha conseguito il titolo di PhD presso la Facoltà di Architettura de “La Sapienza”. Le sue ricerche riguardano i processi progettuali e costruttivi, nonché i temi di valorizzazione, conservazione e restauro dell’architettura, esercitati in diversi contesti non solo italiani, ma anche europei ed extra-europei.
Gian Luca Porcile Dottore di Ricerca in Architettura, il suo campo di indagine principale è incentrato sull’influenza dei modelli naturali in relazione alle teorie architettoniche oltre che sul rapporto tra l’architettura e i diversi media. È tra i membri fondatori del collettivo di ricerca multidisciplinare ICAR65. Collabora con il Dipartimento Architettura e Design (dAD) dell’Università degli Studi di Genova.