L’orazione Pro saltatoribus di Libanio: la danza consola e istruisce

L’orazione Pro saltatoribus di Libanio   
 
L’orazione Pro saltatoribus di Libanio: la danza consola e istruisce     

di Anna Giardina     
ottobre 2019     
collana Testi dell'Oriente greco tardoantico e bizantino     
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area tematica Umanistica      
area disciplinare Scienze dell'Antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche  
107 pagine    
ISBN 978-88-94943-67-2 | € 16,00    
e-ISBN (pdf) 978-88-94943-68-9 | € 11,00    

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Il libro

Il saggio traduce per la prima volta integralmente in italiano e con rigore filologico l’orazione Pro saltatoribus di Libanio (IV sec.), che si inserisce nella secolare querelle sulla immoralità degli attori, in questo caso dei danzatori, e sull’effetto dei loro spettacoli sul pubblico; il testo è corredato di note linguistiche e contestuali, letterarie e storiche. La traduzione é affiancata da un confronto con l’opera perduta di Elio Aristide, di cui l’orazione di Libanio costituisce una precisa confutazione; contiene inoltre un riferimento puntuale al precedente De saltatione di Luciano di Samosata (II sec.) e alla successiva Apologia dei mimi di Coricio di Gaza (VI sec.). Il lavoro presenta dunque un interesse filologico per l’accuratezza e l’originalità della traduzione, storico perché situa l’orazione nel tempo dell’imperatore Giuliano, di storia del costume perché illustra tecniche di addestramento dei danzatori, argomenti dei loro spettacoli, favore popolare verso questo genere teatrale e reazione del potere costituito.     

This essay provides for the first time an integral Italian translation with philological rigor of the oration Pro saltatoribus by Libanius (4th century A.D.), which is considered part of the centuries-old controversy on the immorality of actors, dancers in this case, and on the effect of their performances on the audience; the text is accompanied by linguistic, contextual, literary and historical notes. The translation is coordinated by a comparison with the lost work of Aelius Aristides, of which Libanius’ oration constitutes a precise confutation; it also contains a precise reference to the previous De saltatione by Lucian of Samosata (2nd century A.D.) and to the subsequent Apology of the mimes by Corycius of Gaza (6th century A.D.). This work therefore presents a philological interest for the accuracy and originality of the translation, a historical interest because it situates the oration at the time of emperor Julian, a customs history interest as it illustrates training techniques of dancers, topics of their shows, popular approval towards this theatrical genre and reaction of the establishment.

Scritto da

Anna Giardina, laureatasi in Lettere Classiche con lode sotto la guida del Prof. Fritz Bornmann, insegna in un liceo classico genovese.

Ultimo aggiornamento 20 Agosto 2024