I beni preziosi e il collezionismo di Leonello d'Este
di Gianluca Ameri
marzo 2017
collana Arti visive e patrimonio culturale
linea editoriale Ricerca
area tematica Umanistica
area disciplinare Scienze dell'Antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche
311 pagine
ISBN 978-88-97752-81-3 | € 20,00
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Il libro
A Leonello d'Este, marchese di Ferrara dal ventotto dicembre 1441 al primo ottobre 1450, sono legate immagini diverse – il Ritratto di Pisanello all'Accademia Carrara, le medaglie bronzee – e imprese come la costruzione dello studiolo di Belfiore o la committenza di raffinati codici miniati “all'antica”. Le note di spesa della Camera estense rivelano l'amante dei panni tessuti «in Fiandra», mentre le parole degli umanisti (Guarino da Verona, Angelo Decembrio nel De politia litteraria, Ciriaco d'Ancona e altri) ne descrivono la perfetta cultura, esemplata sugli «auctores» antichi e alimentata nel dialogo con Leon Battista Alberti. Entro queste coordinate va letto l'Inventario de zoglie, argentiere, veste et altre robbe conservato all'Archivio di Stato di Modena, di cui si offre la prima edizione commentata: redatto dal camerlengo Pietro di Schiveto nei primi mesi del 1442 e implementato fino al 1450, il testo restituisce un'altra immagine del marchese estense, amante di gioie preziosissime per l'arredo della persona, di gioielliemblema progettati da Pisanello, di argenti usciti dalle botteghe di orafi e cristallai veneziani. Ma, soprattutto, collezionista di monumentali gioielli smaltati su ronde-bosse, dispersi tra le corti europee dopo essere stati il vanto suntuario dei Valois. In queste opere si condensano le predilezioni estetiche e intellettuali del lettore di Plinio il Vecchio e del mecenate di Pisanello, dell'ammiratore dell'ars nova di Rogier van der Weyden e del collezionista di gemme antiche: se questo novissimo ordine culturale trova il suo spazio focale nello studiolo, l'Inventario è “specchio” del principe estense, del suo gusto originale e raffinatissimo.
Scritto da
Gianluca Ameri, Dottore di Ricerca in Storia dell'arte, è stato borsista presso il Kunsthistorisches Institut di Firenze. Dal 2012 è ricercatore t.d. in Storia dell'arte medievale presso l'Università di Genova, dove è docente di Oreficeria e arti applicate del Medioevo europeo. Ha partecipato a Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale, ed è stato responsabile di Progetti di Ricerca di Ateneo nel 2013 e nel 2014. Con Clario Di Fabio è autore del volume Luca Fieschi cardinale collezionista mecenate (1300-1336) (2011). Autore di saggi in riviste, cataloghi di mostre, atti di convegni, le sue ricerche vertono sulla storia delle arti suntuarie e delle tecniche artistiche, sugli inventari e il collezionismo, sulla produzione artistica tra Italia ed Europa nel medioevo.