L’opera immane

L’opera immane 
 
L’opera immane   
Eugenio Baroni per il monumento-ossario al fante sul monte San Michele in una versione inedita, 1923   

di Antonio Gibelli e Roberta Lucentini   
settembre 2021   
collana Dall’archivio di architettura dell’Università di Genova   
serie DIVULGAZIONE   
area tematica Tecnologica, Umanistica   
116 pagine  
ISBN 978-88-3618-084-4 | € 20,00  
e-ISBN (pdf) 978-88-3618-085-1 | open access  

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Il libro

Lo scultore Eugenio Baroni fu intensamente coinvolto, sul piano personale, artistico ed emotivo nella travolgente esperienza della Prima Guerra Mondiale: dalla costruzione della mitologia interventista di matrice garibaldina alla celebrazione della morte eroica dei fanti coi quali aveva combattuto. Nel testo fortunosamente venuto alla luce che qui si pubblica, risalente al 1923, egli rielabora per l’ennesima volta il suo progetto per un monumento al fante sul quale aveva investito le sue aspettative più profonde, nella speranza che l'establishment mussoliniano si decidesse a realizzarlo. Com’è noto, non sarà così. Ma nel suo travaglio si coglie un tratto saliente di quella sacralizzazione della morte che prelude alla sacralizzazione della politica propria del regime.   

The sculptor Eugenio Baroni was deeply involved, on a personal, artistic and emotional level, in the overwhelming experience of the First World War: from the construction of interventionist mythology of Garibaldi’s origin to the celebration of the heroic death of the infantrymen with whom he had fought. In the text dated 1923, that has fortunately come to light and published here, he reworks for the umpteenth time his project for a monument to the infantryman on which he had invested his deepest expectations, with the hope that Mussolini’s establishment would decide to build it. As known, this will not be the case. In his travail we see a salient trait of that sacralization of death which is a prelude to the sacralization of the regime’s own policy.

Scritto da

Antonio Gibelli, già docente all’Università di Genova, è considerato uno dei massimi studiosi di storia della Grande Guerra. Tra le sue opere L’officina della guerra. La Grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale (Bollati Boringhieri 1991, ultima ed. 2007), La Grande Guerra degli italiani 1915-1918 (Rizzoli 1998, BUR 2014), la cura dell’edizione italiana dell’Encyclopédie de la Grande Guerre (Einaudi 2007), Il popolo bambino. Infanzia e nazione dalla Grande Guerra a Salò (Einaudi 2005), La guerra grande (Laterza 2014). Ha fondato l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare.   

Roberta Lucentini, referente dell’Archivio di architettura della Biblioteca della Scuola Politecnica dell’Università di Genova, dottore di ricerca in Arti, spettacolo e tecnologie multimediali, si occupa di biblioteche e archivi storici da oltre 10 anni.

Ultimo aggiornamento 28 Febbraio 2024